Apertura Porta Santa nella Cappella degli Ospedali Riuniti (22 dicembre 2015)


"La Misericordia ricevuta va donata"
Una nuova tappa si è aggiunta sul cammino Pastorale del nostro Arcivescovo Sua Ecc. Mons. Fiorini Morosini che, dopo aver inaugurato l’Anno Giubilare presso le carceri di S. Pietro e di Arghillà, ha aperto la Porta Santa della Misericordia in un altro luogo di sofferenza lo scorso 22 dicembre: la Cappella degli Ospedali Riuniti. 


La Santa Messa è stata celebrata presso la sala Spinelli del citato Ospedale alla presenza degli ammalati, del personale medico e paramedico, dei volontari, dei parenti in visita ai loro cari, che hanno letteralmente riempito i locali e, visibilmente emozionati, hanno lodato il Signore per questo evento così straordinario insieme al Cenacolo “Maria Consolatrice”, che ha curato l’animazione dei canti liturgici.


All’inizio dello straordinario evento di Grazia il Cappellano don Stefano Iacopino nel dare il saluto di benvenuto all’illustre Presule lo ha ringraziato per aver scelto la Cappella dell’Ospedale, che assume le caratteristiche di una parrocchia “antropologica” dal sapore tipicamente missionario in quanto è costituita soprattutto da fedeli in perenne avvicendamento. Nel rito di accoglienza, don Stefano ha esortato i convenuti a lasciarsi inondare dall’amore misericordioso del Padre reso visibile nel mistero dell’Incarnazione figlio Gesù e, illuminati dallo Spirito Santo, a condividerlo con i fratelli e le sorelle, specie quelli più poveri e bisognosi.


Nella celebrazione dei Santi Misteri in questo luogo la sofferenza, la trepidante attesa, l’accorata preghiera ed il forte desiderio di solidarietà e di consolazione si sono aggregati in una  fervente invocazione alla Santissima Trinità ed alla Madre di Misericordia perché chi è quotidianamente chiamato ad esercitare il servizio sanitario possa essere guidato nella diagnosi e nella cura.


Sua Eccellenza ha, pertanto, richiamato all’attenzione del personale medico, paramedico e assistenziale, impegnato quotidianamente nei vari reparti, a testimoniare con affabile sollecitudine e tenerezza la Misericordia, perché chi soffre non possa perdere mai la speranza e ancor di più possa sentire forte la presenza di Dio, la sua compassione e la sua azione anche tramite i suoi “eletti”.


“La Misericordia ricevuta, va donata!” Un messaggio chiaro ed essenziale che il Pastore dell’Arcidiocesi, sin dall’apertura della porta Santa in Cattedrale, avvenuta lo scorso 12 dicembre, sta diffondendo ovunque, sottolineando la peculiarità di questo Giubileo tanto voluto da Papa; un messaggio che parte direttamente dall’inno scritto appositamente per questo 2015 e che cita le parole del Vangelo di Luca: “Siate misericordiosi come il Padre vostro che è nei cieli” (Lc 6,36) poiché “la sua Misericordia è eterna”.


Alla fine della Liturgia, tutti i presenti (anche personalità del clero reggino) in un clima di preghiera e raccoglimento hanno seguito e accompagnato il Vescovo, in processione, fino al terzo piano dell’Ospedale, lì dove si trova la piccola Cappella e dove don Stefano Iacopino, con appassionante dedizione, offre il dono della sua presenza e della sua diaconia ministeriale, soprattutto alle persone più provate dalla sofferenza e tormentate dalla solitudine e dallo scoraggiamento.


L’apertura della Porta Santa per tutti i presenti ha significato il passaggio dalla tristezza alla gioia della speranza, accompagnati dal canto dell’Inno giubilare, eseguito dal Cenacolo “Maria Consolatrice”, sgorgando spontaneo e irrefrenabile il desiderio immediato di affidarsi al “Dio con noi” specialmente e a maggior ragione in concomitanza con il periodo natalizio che stiamo celebrando e vivendo.

                                                                                                                               Daniela Labate.

(Servizio fotografico: Orsola Toscano)

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".