18/12/2011
Giornata Mondiale del Migrante (2012): Messaggio dell’Arcivescovo



A tutti i fedeli dell’Arcidiocesi

Carissimi fratelli,

                               ricorre il 15 gennaio, seconda domenica dopo l’Epifania, l’annuale Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, una giornata che da quasi un secolo viene proposta a tutta la Chiesa per tenere desta l’attenzione e la solidarietà cristiana verso i tanti fratelli che sono costretti a vivere fuori dalla loro terra di origine.

Ogni anno il Santo Padre fa precedere questa giornata da un Suo messaggio nel quale presenta, alla luce della fede, uno dei molteplici aspetti, sia positivi che problematici, della mobilità umana. Quest’anno, dedicando il suo messaggio al tema “Migrazioni e nuova evangelizzazione”, ci invita ancora una volta a guardare a questo grande movimento di popoli come a provvida occasione per la diffusione del Regno di Dio, “missione essenziale della chiesa, compito e missione che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non rendono nemmeno urgenti”.

Non potrà sfuggire che questo tema richiama quello che è stato oggetto del nostro ultimo Convegno Pastorale Diocesano: “Trasmettere la vita buona del
Vangelo in un mondo che cambia”;
infatti uno dei segni più vistosi di questo cambiamento, dai profondi risvolti umani, morali e religiosi, sono appunto le
migrazioni. Nell’omelia per la festa della Madonna della Consolazione ponevo questa domanda: “Le nostre comunità, a cominciare da quelle parrocchiali, hanno le caratteristiche necessarie per essere comunità evangelizzatrici?”. Voglio aggiungere: “Le nostre comunità sanno cogliere le occasioni opportune di evangelizzazione, fra le quali oggi emerge quella di una forte presenza immigrata?”. È una domanda alla quale il Consiglio Presbiterale e il Consiglio Pastorale, riuniti in seduta congiunta il 22 settembre, nel proporre in sette punti le indicazioni per la programmazione pastorale diocesana, ha già dato una risposta precisa:

“È importante che le parrocchie comprendano la necessità di passare da una pastorale di contenimento a una pastorale missionaria, che tenga conto in
particolare della presenza tra noi di tanti immigrati”.
Va letto come segno dei tempi il fatto che, fra quanti si accostano al fonte battesimale in età giovanile o adulta, sia significativo il numero di coloro che vengono da lontano, incoraggia a mobilitare in modo coordinato e sistematico il nostro comune impegno perché tanti di questi immigrati, che ci sono fratelli per la comune appartenenza all’unica famiglia umana, diventino a noi fratelli anche nella fede.

Via alla fede non è soltanto l’annuncio esplicito di Cristo e del Suo Vangelo; lo è anche la testimonianza cristiana, soprattutto la testimonianza della carità, che si esprime nell’accoglienza, nella condivisione, nel servizio sul piano socioassistenziale e culturale. Perciò colgo volentieri l’occasione per segnalare che presso la Parrocchia S. Agostino, già designata come punto di riferimento diocesano per una pastorale specifica in favore dei cattolici delle varie etnie come pure per il cammino di catecumenato di quanti si predispongono a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, viene aperto il “Centro di ascolto per immigrati G.B. Scalabrini” per tutto ciò che riguarda la promozione umana di questi fratelli.

Come gli scorsi anni, per la Giornata Mondiale presiederò in S. Agostino la celebrazione eucaristica serale, con la partecipazione delle comunità pastorali di diversa lingua e nazionalità assieme alla comunità italiana, espressione di quell’unità e cattolicità della Chiesa che salda il pluralismo delle genti nell’unico Popolo di Dio.

Esorto tutte le parrocchie a dare rilievo a questa Giornata inserendo anche nelle celebrazioni liturgiche opportune intenzioni di preghiera e richiamando i nostri fedeli ai valori evangelici dell’accoglienza e della solidarietà fraterna, tenendo poi presente che nelle tre collette a carattere nazionale obbligatorie, stabilite dai Vescovi Italiani, è inclusa anche quella della Giornata Mondiale delle migrazioni. Nel nome di Gesù, che nella sua infanzia ha sperimentato il dramma dell’esodo forzato e continua a viverlo in tanti suoi e nostri fratelli migranti, vi benedico di cuore.

       Reggio Calabria, 14 dicembre 2011.

                                                                                               X Vittorio Mondello

                                                                                                   Arcivescovo Metropolita

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".