Venerdì Santo: "Veramente quest’uomo era Figlio di Dio" (2011)

La Passione di nostro Signore Gesù Cristo
(a cura di fra Ippolito Fortini)

Dopo la grande introduzione del Giovedì Santo, oggi è il primo giorno del Triduo. In questo giorno, per antichissima tradizione, la Chiesa non celebra l’Eucaristia: la Liturgia che si celebra è detta “Celebrazione della Passione del Signore”. Essa si svolge in tre momenti: Liturgia della Parola; Adorazione della Croce; Comunione eucaristica.

L’altare è del tutto spoglio, senza tovaglia, senza fiori, senza candelabri; le uniche candele accese sono quelle dell’altare della reposizione. Non si suonano le campane. La celebrazione comincia con un momento di preghiera silenziosa; il “canto d’ingresso” sarà solo il rumore dei passi dei ministri. Essi, giunti all’altare, si prostrano a terra e pregano in silenzio, avvolti nel colore rosso che richiama il sangue del Cristo immolato.

Questo austero silenzio non è quello di un tragico funerale. È il silenzio della meditazione, è il silenzio dello stupore, è il silenzio dell’accoglienza e dell’ascolto. Il Figlio di Dio patisce per distruggere il peccato del mondo. In questo suo amore immenso risplende già la gloria della risurrezione, perché la sua morte vince la nostra morte

La Liturgia della Parola forma oggi una sorta di “trittico”. Il primo pannello – la lettura del profeta Isaia mostra il volto dolente eppure vittorioso del Servo del Signore, che offre se stesso in espiazione per i peccati del popolo. Il secondo pannello – la Lettera agli Ebrei descrive il sacerdote-vittima che capisce le nostre debolezze, le ha sperimentate, le ha santificate e così è divenuto causa e modello di salvezza. Il pannello centrale – il Vangelo secondo Giovanni ci rivela che Colui che è innalzato da terra sulla croce è il Re intronizzato sul suo trono. Chi volge lo sguardo verso di Lui riceve vita e salvezza.

Con la Preghiera universale la Chiesa – noi tutti ci poniamo davanti al Padre come popolo sacerdotale che intercede per il mondo. Come faceva Gesù nella sua Passione - intercedeva per i peccatori - così facciamo noi, resi partecipi del gesto d’amore di Cristo. Queste dieci preghiere, che abbracciano davvero tutte le necessità e le sofferenze del mondo, sono la radice di tutte le “preghiere dei fedeli” domenicali. Oggi sono il “sacrificio vespertino” offerto dai cristiani sull’altare del mondo.

“Guarderanno a colui che hanno trafitto”: così Giovanni ha chiuso il suo racconto della Passione. Così facciamo anche noi: la croce che tra poco sarà portata all’altare attirerà i nostri sguardi. Il legno infamante del supplizio è diventato lo strumento della nostra redenzione, il segno dell’amore infinito di Dio. La nostra adorazione sarà il segno del nostro ringraziamento, la nostra “eucaristia” di oggi. “Adoriamo la tua croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della croce è venuta la gioia in tutto il mondo”.

La terza e ultima parte di questa liturgia è la nostra partecipazione sacramentale alla Passione di Gesù nel pane eucaristico consacrato ieri.

Dopo questi riti, la nostra assemblea si scioglierà in silenzio. L’adorazione d’ora in poi è rivolta alla Santa Croce: per tutto il Sabato ci genufletteremo dinanzi ad essa come dinanzi all’Eucaristia.

La Chiesa entra nel silenzio del Grande Sabato con la Croce piantata nel cuore.


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                                        "Veramente quest’uomo era Figlio di Dio"
 

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".