Epifania del Signore (2012)

Una testimonianza dei bambini che rifulge di splendore

"Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli!" (Mt 18,3).

Gesù ha scelto i bambini come modello del nostro vivere nella fede, nella speranza e nella carità. Il che significa recuperare lo sguardo di "bambino", il cuore di "bambino", le mani di "bambino", i passi di "bambino". Tutto questo significa incanto, limpidezza, spontaneità, "piccolezza", affidamento, entusiasmo, bontà... In una parola: amore. Essere bambino vuol dire essere il volto dell’amore, buono, gioioso e generoso.

E’ stato davvero incantevole "vedere" i bambini, con gli occhi dei pastori e dei magi, che ci hanno "raccontato" la nascita del Salvatore del mondo.

Non continuamo ad ignorare o, peggio, ad "uccidere"il bambino che è in ciascuno di noi. Nè permettiamo che altri "uccidano" il bambino che è in noi ed  entriamo nella capanna di Betlemme con in mano i doni del cuore, della mente e della vita e poi torniamo alle nostre case e al nostro vivere quotidiano, serbando nella nostra intimità "il paradiso della capanna" e senza mai perdere la luce della stella, guida del nostro cammino esistenziale.

"Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».

"Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.

Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese" (Mt 2,1-12).

                                 Se vuoi condividere il racconto del Natale con i bambini
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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".