Natale 2008: Messaggio dell’Arcivescovo



A tutti i fedeli della Diocesi

Fratelli e Figli carissimi,

nell’imminenza del Natale del Signore la voce del vostro Pastore vi giunge dentro una stagione umana e sociale così delicata quale quella che stiamo vivendo: una stagione che vede tanti, anche dei nostri fratelli di fede e concittadini, toccati dalla crisi economica che sta coinvolgendo la sorte dei popoli da una parte all’altra dell’intero Pianeta; una stagione che vede particolarmente noi reggini, con i fratelli messinesi dell’altra sponda dello Stretto, avviati - tra coscienza e memorie donateci dai nostri cari - lungo i sentieri dell’incomparabile disastro causato dal terribile sisma del 28 dicembre del 1908.

Una stagione, nel contempo, che vede gli uomini e le donne di tutto il mondo interrogarsi sul senso stesso della propria esistenza, sui valori e sui limiti degli attuali stili di vita, sulle ragioni della debolezza di un intero sistema socio-politico ed economico scosso nelle sue fondamenta.

Su questo scenario globale giunge la bella Notizia della nascita di un Bambino. Un Bambino come tutti gli altri, portato nel grembo da una Donna come tutte le altre... ma un Bambino che custodisce nelle sue carni il più alto impensato segreto. Il segreto di essere Dio, il Figlio eterno dell’ eterno Dio!

Carissimi,é questo “Vangelo divino” che raggiunge la “misura umana” della nostra vita. La raggiunge per consolarla, per farla uscire dalla solitudine dei suoi limiti e dalle miserie del suo peccato. In questa “misura umana” della nostra vita nasce il Redentore del mondo.

“Nascendo nella povertà di Betlemme, Egli - come ha detto il Papa - vuole farsi compagno di viaggio di ciascuno”. E’ questo il motivo per cui “in questo mondo, da quando Lui stesso ha voluto porvi la sua tenda, nessuno è straniero”.

Non ci resta altro, carissimi, che vivere l’impegno che lo stesso Pontefice ha voluto richiamare: sforzarci di “superare sempre più i preconcetti e i pregiudizi, abbattere le barriere ed eliminare i contrasti che dividono, o peggio, contrappongono gli individui e i popoli...”.

Senza, tuttavia, dimenticare che il desiderio vivo di Cristo non è solo quello di nascere nel “nostro mondo”, ma ancor più quello di “entrare nel nostro cuore”.

Ed é questo l’augurio che, come vostro pastore e padre, faccio a tutti e a ciascuno di voi, elevando al Padre la mia umile preghiera, perché questa nostra amata chiesa Reggina - Bovese sia, ogni giorno in maniera più forte, testimone credibile e convinta dell’Amore che il Bambino, nascendo, é venuto ad offrire nella povertà di una grotta e nel silenzio di ogni cuore.

Reggio Calabria, 17 dicembre 2008

+ Vittorio Mondello
Arcivescovo Metropolita
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".