Nota Pastorale per l’Avvento di Mons. Morosini (24/11/2013)
 
                                                      
                                       Mons. Giuseppe Fiorini Morosini
                                Arcivescovo Metropolita di Reggio Cal.-Bova


Carissimi fratelli,

Iniziamo l’Avvento portando nel cuore tutte le nostre speranze, ma soprattutto accettando e vivendo il dono della Speranza, che è Gesù. Ve lo chiedo proprio in questo momento difficile, in cui tutto sembra remare contro, creando - anche in noi cristiani, forse -  delusione e sconforto.

Il tempo della preparazione al Natale, invece, ci deve far guardare a Gesù, come a Colui che alimenta in noi la Speranza, perché Lui è sempre il Risorto; perché Lui  ha vinto la morte, il male ultimo e decisivo per l’uomo. Vinto quel male, tutti gli altri mali possono essere vinti. Egli solo è il nostro Salvatore, proprio perché ha sconfitto la morte!

Vi invito, pertanto, a non cedere alla disperazione, alla depressione, all’apatia, all’indifferenza, cadendo in surrogati di Speranza che distruggono la vita, piuttosto che aprirla alla gioia e alla pace.

Vi esorto allora a fuggire da tutti i surrogati della Speranza.

* No ad una vita spesa senza confrontarsi con le Dieci Parole e con la proposta delle Beatitudini. Se dimentichiamo i Comandamenti e pensiamo che le Beatitudini non ci riguardano, incamminiamo la nostra vita su strade prive di senso, fuori dalla logica cristiana.

* No al benessere costruito nell’illegalità (commercio di droga, estorsioni, minacce…). Giovani, soprattutto voi dovete fare attenzione a queste vie facili, che finiscono per rubarvi il futuro: queste strade conducono quasi sempre nel carcere! Alle mamme e mogli voglio ripetere ancora: interrogatevi sempre se il denaro che giunge in famiglia è frutto di lavoro onesto; altrimenti, se amate veramente la famiglia,  rifiutatelo!

* No all’usura, che si va estendendo in questo tempo di crisi a volte perfino tra membri di medesimi nuclei familiari. Apriamoci di più alla gratuità. Proviamo a pensare: e se fossimo noi ad aver bisogno, come vorremmo essere trattati?

* No al gioco d’azzardo, che vede sempre più gente soggiogata! Infatti, nonostante la crisi - e forse anche a  causa di essa - molte famiglie si sono impoverite sino a perdere tutto, irretite dalla chimera di una vincita possibile.

* No all’abuso di alcol, che provoca squilibri nelle famiglie ed è causa di incidenti sulle strade.

* No al consumo di droga, che offusca la mente. Giovani, ogni spinello fumato è un contributo dato alla malavita organizzata.  Questa fa i soldi vendendo droga, anche le cosiddette droghe leggere! E’ inutile partecipare a marce anti ‘ndrangheta, se poi la foraggiamo con lo spinello. Ma mi informano che circola già la cocaina tra voi. Resistete a quegli avvoltoi che stanno attorno a scuole, discoteche, palestre, campi da gioco. Tali rapaci si lanciano su di voi per farvi loro prede. Resistete e denunciateli alle Forze dell’Ordine! In nome, poi, della vera amicizia - che significa voler il bene dell’altro - se vi accorgete che qualche vostro amico è finito nel giro dei consumatori di droga; e non siete riusciti, parlandone con lui, a fare nulla per distoglierlo, informatene i genitori: non pensateci due volte, perché così lo salverete finché si è in tempo!

Carissimi, l’attesa della Festa di Natale è un invito a riporre nuovamente la nostra Speranza in Gesù, che ci invita ad essere forti e ad essere solidali tra noi. Nel perdurare della crisi, vi invito, ancora una volta, a dare forma e ad alimentare la speranza cristiana adottando una famiglia bisognosa per aiutarla mensilmente.

Alimentate la Speranza! Durante questo tempo di Avvento riunitevi in famiglia per pregare e leggere assieme la Parola di Dio.

Vi accompagno con la preghiera e la benedizione.

                                                                            + p. Giuseppe Morosini
                                                                                   Vostro Vescovo

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".