Avvento 2012: Messaggio dell’Arcivescovo Mondello



A tutti i fedeli
dell’Arcidiocesi
Carissimi fratelli e sorelle, 
                                   concluso l’Anno Liturgico 2011-2012 con la Festa di Cristo Re e con le celebrazioni mariane settembrine della Madonna della Consolazione, ci accingiamo ora ad iniziare il nuovo anno 2012-2013 col tempo forte dell’Avvento per prepararci all’incontro con Gesù, il Dio fattosi bambino, nel prossimo Natale. 
       Questo nuovo anno ci vede impegnati a vivere in modo particolare l’Anno della Fede, suggerito dal Santo Padre Benedetto XVI, al quale dobbiamo immensa gratitudine per  questo dono dal quale dobbiamo attenderci abbondanti grazie. 
       È, infatti, l’Anno della Fede che vuole orientare la nostra preparazione al Santo Natale invitandoci a rivedere la nostra fede. Per tale ragione dobbiamo cominciare ad  approfondire la nostra conoscenza sul perché Dio si è fatto uomo e sulle conseguenze che tale avvenimento causa nella nostra vita, se sapremo viverlo con fede. 
       Il Natale ci dice anzitutto che Dio ci ama a tal punto da non vergognarsi di abbassarsi a farsi uomo in tutto simile a noi, tranne che nel peccato. 
       Oggi, purtroppo, si è secolarizzato, e quindi svuotato del suo vero significato, questo meraviglioso evento riducendolo ad un fatto sentimentalistico e consumistico che non permette più di comprenderne il vero significato.
       Noi cristiani, allora, siamo chiamati a riflettere  in modo particolare sul dono di salvezza che questo Bambino ci ha partecipato anzitutto col Santo Battesimo. 
       Quanti cristiani oggi ricordano la data del loro Battesimo? Quanti lo vivono in modo da testimoniare quella vita nuova che esso ci ha comunicato e che spesso noi abbiamo  praticamente dimenticata e inutilizzata? 
       Senza aggiungere altro sarebbe veramente bello se, tenendo conto dei suggerimenti del Papa per l’Anno della Fede, approfittassimo del tempo di Avvento per far rivivere in noi la grazia del Santo Battesimo per poterci così incontrare col Dio che viene in mezzo a noi. 
       Comprendere che Egli non è, come spesso gli uomini in modo insensato vanno ripetendo, un Dio lontano che non si interessa di noi o se lo fa è per punirci dai peccati commessi, ma un Dio talmente vicino, che si è fatto uno di noi prendendo la nostra natura umana. 
       So bene che i momenti attuali sono molto tristi e comportano per tutti, ma specialmente per i fratelli più poveri, enormi sacrifici. So anche, però, che se riflettiamo sul Natale e comprendiamo che Dio è venuto a noi per rinnovarci e darci la gioia di sentirLo sempre accanto a noi tanto da immolarsi, tramite il Figlio fatto uomo, sulla croce per nostro  amore, allora scomparirà la tristezza dai nostri cuori e sapremo affrontare tutti i sacrifici aiutando anche i nostri fratelli a guardare, con fiduciosa speranza, al futuro. 
       Affettuosi auguri di Buon Natale. 
 
Reggio Calabria, 24 novembre 2012.

 

                                                                                              + Vittorio Mondello

                                                                                                   Arcivescovo Metropolita

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".