Esercizio divoto in onore di Maria SS. della Consolazione


COMPOSTO DAL REV. PADRE CAPPUCCINO
FRA GESUALDO MALACRINO’ DA REGGIO
E RISTAMPATO DAL CAV. FRANC.° ELIA LABOCCETTA

Con l’aggiunta di una Preghiera e varie indulgenze
concesse dal sommo Pontefice Innocenzo XII.


REGGIO Tipografia di Domenico Siclari 1863

                                   INNO

Ave Maria Stella,                    Qui pro nobis natus
Dei Mater alma,                      Tulit esse tuus.
Atque semper virgo.                Virgo singularis
Felix coeli porta.                      Inter omnes mitis,
Sumens illud Ave,                    Nos culpis solutos
Gabrielis ore,                           Mites fac, et castos.
Funda nos in pace                   Vitam presta puram
Mutans Hevae nomen.            Iter para tutum,
Solve vincla reis,                      Ut videntes Jesum,
Profer lumen caecis,                Semper colletemur.
Mala nostra pelle,                    Sit laus Deo Patri,
Bona cuncta posce.                 Summo Christo decus,
Monstra te esse Matrem          Spiritui sancto,
Sumat per te praeces               Tribus onor unus. Amen.


                        Deus in adjutorium etc.

          I

Genuflesso umilmente a vostri Santissimi piedi, ed avanti questa vostra miracolosa Immagine;
io vi saluto, laudo, magnifico, e adoro Santissima Vergine genitrice di Dio; ben siamo ed io e tutta questa Città obbligati a rendervi eterni ringraziamenti per essere stata in ogui tempo, ed in tutte le nostre necessità, per mezzo di questa sagratissima effigie, perenne sorgente di grazie, e di consolazioni, e per averci liberati da gravissimi mali, che ci sovrastavano e specialmente da quella crudelissima pestilenza, che sono già presso due secoli, che desolava questa Città - Deh! benignatevi clementissima Regina, e Padrona non ritirar giammai da sovra il nostro capo il manto di vostra assistenza, e protezione, onde vostra mercè preservati potentemente da tutt’ i mali, e di corpo, e di anima, nella perpetua opportuna ridondanza di ogni verace bene avessimo sempre nuovi motivi di predicarvi Fonte, e Madre d’ogni consolazione nel mentre col cuore sul labro vi salutiamo dicendo 3 Ave Maria.

        Sposa del Sommo amore,
        Fra le altre donne eletta,
        Vergine benedetta
        Abbi di noi pietà.
        Sii tu conforto al core
        Nella terrena stanza,
        E madre di speranza
        Ogni uom t’invocherà.

         II

Avanti la vostra miracolosa imagine umilmente prostrato, vi laudo, saluto, magnifico, e adoro Santissima Vergine. Madre felicissima del Salvadore del mondo, pietosa corredentrice, e cagione della nostra salute -Voi siete la paciera fra il Cielo, e la terra, la riconciliatrice, e mediatrice potente fra gli uomini, e la divina giustizia, tanto benigna, che le vostre colombine pupille non posson soffrire di mirarci afflitti, e scontenti, ne mai rigettano da se le nostre preghiere senza la sospirata grazia, onde perciò di Consolazione Madre godete di essere appellata. E guai certamente per la nostra Patria, se Voi potentissima Avvocata non vi foste impegnata col vostro Patrocinio a consolarla tenendo lontano dalle sue mura quel tremendo flagello delle morti improvvise, e subitanee, che nel secolo passato posero in gravi angustie, ed in ispavento il regno tutto! Continuate, continuate dunque vi prego, Consolatrice sopra di me, e di tutt’ i miei concittadini i soliti effetti di vostra Materna protezione in salute e non men del corpo, ma molto più dell’anima, onde compiendosi abbondantemente in noi, vostra mercè, la grande opera della umana salute conosca il mondo tutto, che Voi siete la Madre del Salvadore, e per conseguenza, l’unica speranza, la vita, e la indefettibile salute nostra; siccome a piena bocca il confessiamo dicendo 3 Ave Maria.

         Per quella amara pena,
         Che ti trafisse il petto
         Quando il figliuol diletto
         Sul Golgota spirò.
         Piover su noi la piena
         Possa de’ tuoi favori;
         Così regnar su’ cori
         Il nome tuo vedrò.

          III

A’ vostri santissimi piedi umiliato Santissima Vergine Madre di Dio, e della vera felicità, e consolazione, vi saluto, laudo, magnifico, e adoro, per essere Voi Tabernacolo non manufatto del sacrosanto Ternario, sacrario dello Spirito Santo, specchio senza macchia, di originale giustizia, fonte segnato di limpidissima innocenza, sede immacolata della increata sapienza, tesoriera nelle cui mani furon depositati tutt’i doni dello Spirito settiforme, e perfetta immagine della Bontà, e santità di Dio; Voi siete il primario obbietto fuori di se delle divine compiacenze, ed il Paradiso di delizie al cuore di Dio, degno in cui abitasse il verbo umanato, secondo felicissimo Adamo - Giustamente perciò S. Cirillo Alessandrino vi predicò Maestra della fede, base indeffettibile della speranza, scettro della retta Dottrina, Corona della Verginità, onor dell’umana natura, ultima perfezione delle cose tutte. Torre inespugnabile di candidissimo alabastro in difesa di S. Fede, insuperabile Amazzone, Protettrice di S. Chiesa. Sola Voi combattendo contro l’inferno, ed atterraste l’empio Dragone della cieca idolatria, e sterminaste l’idra orribile delle immondissime eresie, e qui in Reggio, e nel recinto del vostro Santuario faceste restar confuso lo sporchissimo Alcorano. Al vostro santo cospetto prova il peccatore orrore della colpa, e vivo desiderio della salute, ed il giusto sente nascersi in seno insoliti ardori di spirito, e tenerissimi affetti per avanzarsi sempre più nella unione con Dio, Deh dunque, o divina Consolatrice, fate vi prego che in questo giorno distrutta in me la tirannia del principe delle tenebre, guastata la violenza del fomite, sbaragliate le falangi de’ vizi, ed abiti cattivi, abbondi in me la grazia del vostro divin figliuolo che mi ecciti potentemente a passi di gigante per la via de’ divini comandamenti, e per la pratica delle Cristiane virtù al Regno delle beatitudini, e delle immarcescibili consolazioni, delle quali dopo di Dio, Voi siete la più copiosa principal sorgente; a quale oggetto vi salutiamo invocando il vostro Patrocinio. 3 Ave Maria.

          O specchio d’innocenza
          Vergine intatta, e pura,
          Di Dio soave cura,
          Ricolma di virtù
          O fonte di ogni scienza
          Della tua luce un raggio
          Ci scorga, e dia coraggio
          Per non fallir mai più.

          IV

Col cuore, e con la lingua vi saluto, laudo, magnifico, e adoro Santissima Vergine, scaturigine perenne d’ogni vera Consolazione, e Regina de’ Cieli, a cui gli angioli, e i Santi tutti riverenti s’inchinano, prestano vassallaggio. Ben vi dovea, e ben vi sta in capo di questa vostra prodigiosa immagine il prezioso diadema di purissimo oro mandatovi già in dono dal Capitolo di S. Pietro dell’Alma Città di Roma, giacchè Voi sù nella celeste Sionne ne andate incoronata di stelle, ed ammantata di luce, come potentissima Regina della Gloria - Infatti, e quale braccio sì potente, se non il vostro sostenerci potea, e ripararci dalla sterminatrice ira di Dio, e preservarci da terribili flagelli delle pestilenze, e dei tremuoti, che più di una volta desolarono le Provincie, e le città a noi vicino, e la nostra Patria, non ne ha sofferto per vostro favore la menoma lesione? Permettemi dunque, o clementissima Regina, che genuflesso al Trono augustissimo di vostra trascendente grandezza, implori, e per me, e per tutta questa Città gli effetti di vostra degnazione, e onnipotenza, acciò tenendo da noi lontani sì formidabili flagelli della punitiva giustizia di Dio, e tutte le cagioni, che provocar mai potessero contro di noi la indignazione divina, che sono le colpe, specialmente di scandolo, respirar potessimo sotto l’ombra miracolosa di vostra protezione alle aure della grazia una vita virtuosa e felice, ed ogni più soave Consolazione, di corpo, e di spirito, nel mentre acclamandovi per nostra clementissima Madre, e Regina in contestazione della nostra servitù e vassallaggio vi salutiamo dicendo 3 Ave Maria.

         De’ miseri a consòlo
         Il tuo poter discenda,
         E il debole difenda
         D’incontro all’oppressor:
         Su quei che vive in duolo
         E fra gli affanni giace,
         Come Iride di pace
         Risplenda il tuo fulgor.

          V

Profondamente inchinato alla vostra serenissima presenza vi saluto, laudo, magnifico, e adoro Santissima Vergine Madre della vera Consolazione, e della divina grazia; simboleggiata in tante misteriose figure e specialmente nell’arca, e nella verga di Mosè operatrice di portenti a favore del popolo eletto, o nella nuova legge in tutt’ i cuori degli apostoli, Martiri, Vergini, e Santissimi Confessori che vostra mercè pervennero ad una esimia perfezione - Qual meraviglia perciò de al vostro beato cospetto si fossero veduti gli spiriti di Averno, autori di ogni disgrazia, orribilmente contorcersi, smaniare, urtare, e pericolosamente fuggire, giacchè Voi vantate per prima impresa della rinvenuta grazia sin dal primo istante di vostra illibatissima vita di aver con piè trionfante schiacciato il capo all’infernal Dragone? Deh così vi piaccia, o Madre dolcissima d’ogni grazia, e Consolazione volger verso di noi le misteriose fontane di Esebon, che son le vostre divine pupille, le quali mai non cessano di spandere preziose rugiade di grazie, e favori divini, e tutto ciò che rimiriamo investono di luce, e di santità, e di felicità. Rintanate Voi colla vostra virtù terribile le podestà delle tenebre de’ nostri, e vostri comuni nemici, che come leoni affamati ci tendon di ogni intorno gravissime insidie, affin di perderci, col farci scapitare dalla divina grazia. E se pure nel volger sovra di noi le vostre misericordiose pupille vi trovate de’ gravissime obici alla stessa grazia, quali sono i nostri enormissimi falli, sia vostra gloria distruggere in noi, ed in questa Città, che di vivere si pregia sotto l’ombra benefica di vostra protezione, l’opera del peccato, e del demonio, onde tolto di mezzo ogni ostacolo potesse vostra mercè abbandonare la divina grazia, che se ben da Voi ritrovata, a noi si deve, perché sommo bene da noi miseramente perduto, onde tutti ardentemente vi preghiamo salutandovi affettuosamente dicendo 3 Ave Maria.

         Se parli, alla tua voce
         Dispariranno i mali,
         E i poveri mortali
         Vedranno di gioja il dì
         Se il pensi all’uomo atroce
         Si cangia il core in petto,
         E un vincol d’affetto
         Tutte le genti unì.

         VI

Con intensissimo affetto del mio cuore vi saluto, laudo, benedico, e adoro Vergine Santissima della Consolazione, Regina e Madre di misericordia, e singolar rifugio de’ peccatori; onde con ragione siete appellata Madre di tutt’ i viventi, cioè di tutt’ i Fedeli dalla vostra pietà partoriti alla grazia sul Calvario, come la prima Eva li partorì alla colpa, ed alla morte, fra le delizie del Paradiso - In fatti, e chi mai potrà sapere, non che ridire, quante volte l’atrocità e moltitudine delle nostre colpe posero in mano alla divina giustizia i fulmini di sue vendette per sterminarci dal consorzio de’ viventi, con carestie, inondazioni, procelle, pestilenze, tremuoti, ed altre funestissime calamità e la divina Consolatrice colla sua misericordia placò l’ira ultrice dell’eterno Giudice, e gli strappò di mano flagelli ! Deh per pietà proseguite, proseguite l’impegno di vostra misericordia, o Avvocata e Mediatrice degli uomini, unica speranza, e Rifugio de’ peccatori, finchè riconciliati con Dio, e restituiti nella grazia del vostro divin Figliuolo, ci vedrete felicemente pervenuti al porto della salute: né mentre io eccitando i pusillanimi a consolarsi, i miseri a respirare, i disperati a vivamente sperare per vostra intercessione, col perdono, la grazia ed ogni verace consolazione, e vi saluto, ed invoco dicendo 3 Ave Maria.

         Se volgi a questa terra
         Il tuo celeste viso
         Diffonderai il sorriso
         Sull’erbe stesse, e i fiori;
         Che un Ciel che qui disserra
         Perpetua primavera
         Narra da mane a sera
         I doni tuoi, l’amor.

          VII

Col più tenero ossequio dell’animo mio vi saluto, laudo, magnifico, e adoro, Santissima Vergine della Consolazione, stella matutina che partoriste a salute, ed illuminazione dell’uman genere il raggio dell’eterna luce, il sole della divina Giustizia, vaga, e leggiadra qual nascente aurora, più bella della Luna nella pienezza de’ giorni suoi, più risplendente del sole in meriggio, vi date a dividere dall’alto emisfero di Chiesa Santa al popol Fedele, fra le procelle di questa valle di lagrime, tra i perigliosi vortici del presente secolo, mare infido, e sempre in fortuna, e fra le tenebre, che sparge nelle umane menti l’amor proprio, la vanità e il tentatore di Averno - Ed oh quante volte la Patria nostra sarebbe restata oppressa dalla piena delle miserie, e calamità che la inondavano, ed i Cittadini si sarebbero veduti sommersi, e sepolti nel baratro della disperazione, se Voi lucidissima stella del mare, mai non soggetta a tenebre di colpa, apparendo sul bel mattino opportunamente ,
poste in fuga le tenebre e sedate le procelle non avreste restituita la felicità, e la calma! Infatti singolar favore di vostra assistenza, e protezione è stato in sovvenirci in circostanze di fame miracolosamente de’ necessari alimenti, l’impetrar nelle traversie a’ ricorsi del Pubblico favorevole rescritto dà Regnanti, e l’avere, o liberato, o preservato da innumerabili mali, e gravissime, calamità, che minacciavano di sopraffarci. Sì Ella sarà la nostra Tutelare, ed in nostra difesa non prevaleranno contro di noi tutte le falangi de’ nostri nimici, e li turbini de’ mali, e delle disgrazie; bastando soltanto ne’ pericoli, nelle sciagure, nelle cose dubbie, e fra le più gravi disavventure il ricorrere devotamente, e l’invocare di questa mobilissima Stella di Giacobbe il nome, per vedere sparire le tenebre, sgombrar l’esercito de’ mali, serenarsi le tempeste, ritornar la calma sovra noi, a salute non men dell’anima, che del corpo, abbondar la grazia ed ogni consolazione. Si, sì tanto, sulla speranza de’ trasandati tempi appoggiati, speriamo dalla Vostra carità, Divina Consolatrice, e però da ora, e per sempre dirizziamo tutte le nostre speranze, le preghiere, le voci, ed i sospiri, consagrando io al vostro servigio tutta la mia vita, così che ogni mia operazione, e parola porti espressa una qualche lode, siccome adesso, e per sempre vi benedico, e saluto dicendo 3 Ave Maria.

          Sempre pietoso un canto
          Di laudi inalzeremo
          E all’orbe intier diremo
          Che ci proteggi Tu,
          O fonte d’innocenza
          Vergine intatta e pura
          Di Dio soave cura
          Ricolma di virtù.

Leggi adesso la preghiera alla Madonna della Consolazione composta da Padre Gesualdo

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".