A Maria SS. della Consolazione

Volgon già quattro secoli
Dal dì che tua dimora
Sul sacro Colle scegliere
Volesti, o gran Signora;
          E lì, come da un trono,
          Al popol tuo fedel
          Di grazia e di perdono
          Tu dischiudesti un ciel.

Del pio Tripodi i gemiti
Pietosamente udisti
E in visione amabile
Un giorno gli apparisti.
          Cessò della morìa
          Il luttuoso orror,
          E a te la patria mia
          Sacrava il proprio cor.

Quando di fame orribile
Lo spettro ingigantiva,
A te si volse il popolo
Come a sua Madre e Diva;
          Né a Reggio fiduciosa
          Il tuo favor mancò,
          Chè nave prodigiosa
          Al lido s’ancorò.

Per fini imperscrutabili
La tua diletta Reggio
Da immani forze sismiche
Sbalzata fu dal seggio;
          Ed or dalla rovina
          Sua voce fa sentir,
          E a te, Madre e Regina,
          Affida il suo avvenir.

Quando tra l’ansia e i palpiti
Delle vita infelice,
A te voliamo supplici,
Madre Consolatrice,
          Tu asciuga il nostro pianto,
          Consola il nostro cor,
          Stendi l’azzurro manto
          Su i figli del tuo amor.

Allor che, giunti al termine
Della mortal carriera,
A te con voce languida
Rivolgerem preghiera,
          Ci mostra il bel sorriso,
          Premio di nostra fe’,
          Ci chiama in paradiso
          A trionfar con te.

                              (Can. G. Calabrò)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".