Elogio funebre
per le solenni esequie
dell’apostolo delle Calabrie, e del Valdemone
il M. R. P. Gesualdo Malacrinò da Reggio
Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini
della I e II Calabria

Appendice
di fatti autentici, epitaffi, iscrizioni, catalogo delle sue opere,
cenno biografico riprodotto,
ed elenco cronologico al merito del defunto.

Curavit gentem suam, et liberavit eam a perditione
Eccl. L. 4.
di D. Girolamo Arcovito.

Dal Preambolo
“Il Padre Gesualdo da Reggio cappuccino della monastica Provincia Reggina così detta della 1. E 2. Calabria Ultra, ha fatto luminosa comparsa nel già passato secolo, e ha terminato il tempo di sua vita mortale sugli albori del presente nell’anno 1803 il dì 27 in età di anni 77 e di Religione 62.
La fama del suo alto sapere, e della sua ammirabile santità non è ancora spenta: Egli vive nel cuore dei suoi concittadini non solo, ma di molte altre persone in varii luoghi delle Calabrie, e sulle loro labbra fiorisce il Venerando nome di Gesualdo. In Terranova Città ducale, e nelle Terre e Contrade adiacenti, ove per molti anni ha fatto dimora nel Convento sotto l’invocazione dello Spirito Santo, per le sue sollecite cure eretto in Sacro Ritiro dei Cappuccini, collo esercizio della Santa Predicazione, acceso dal fervente zelo per la salvezza delle anime, e col suo costante tenor di vita austero, ed esemplare riformato avendo i costumi dei traviati, e diretti i buoni per la via sicura della perfezione, si conciliò l’amore, e la reputazione di quei popoli, che sino al presente parlano con acclamazione del P. Gesualdo, e delle sue virtuose gesta.
Reduce nel patrio tetto dopo i tremuoti avvenuti nello anno 1783 che adeguarono al suolo con il Convento tutti gli edifizi; Gesualdo indefesso nelle Apostoliche fatiche, assiduo al Confessionale, intento al pubblico bene, diligente in sollievo dei bisognosi, si cattiva in Reggia, e nel Valdemone la più alta, e dignitosa venerazione: e tuttavia perdura in maniera tale, che si nomina con rispetto sommo, e onore: si ridicono i consigli, che dava ai dubbiosi, le massime, che imprimeva nel cuore dei suoi penitenti: si narrano le sentenze, che pronunziava su i pergami, le dottrine che dettava alla gioventù studiosa: si rammemorano i litigi, che componeva, e le discordie, che bandiva dalle famiglie: come pure le grazie ottenute per le sue preghiere, ed i prodigi da Dio operati a sua intercessione.
Per destare la dolce ricordanza del P. Gesualdo fu riportata in tela la immagine di Lui. Nel Santuario della SS. Consolazione di Reggio, ove riposano le sue ceneri, ed in altri Conventi dei Padri Cappuccini havvi il suo ritratto dipinto sino al busto in venerazione tenuto: e si rinviene pure nelle sale gentilizie di alcune famiglie distinte. Singolare poi, e tutta intiera è l’effigie è quella, che i Fratelli dell’Oratorio di Gesù, e Maria eressero nella sacrestia della loro Chiesa, e tengono con tanto pregio ed ossequio in segno di affetto, e di gratitudine dai medesimi, che salutato lo abbiano per Padre, e direttore spirituale dell’Oratorio sudetto...”

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ELOGIO FUNEBRE 1a parte
ELOGIO FUNEBRE 2a parte
ELOGIO FUNEBRE 3a parte

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".