Al Venerabile P. Gesualdo da Reggio Calabria

Ove Ti vidi? Qui, dove s’assola
quest’ermo colle che la Madre bruna
volle suo tempio e in faticato aduna
i palpiti di Reggio e li consola?

          O per le strade, dove la parola
          d’amore irradiavi e ad una ad una
          l’anime serenavi a la fortuna
          che il Ciel disserra ed il prodigio invola?

No: più santo ti vidi quando urgesti
il Tuo gran cuore a mitigar l’immoto
sguardo dei doloranti e il loro oblìo,

          e quando dalla bara distendesti
          la mano scarna, chè il vociar devoto
          non Ti turbasse l’intuir di Dio.

                               II

Ancor fidente al Tuo sepolcro ascende
il popolo che soffre. A le dilette
reliquie accede e supplice protende
le sue ver le Tue mani benedette.

          Non al mar prodigioso gli occhi intende,
          non alle gemme o all’infule neglette;
          umìl si prostra e nel suo colto splende
          la fede che il Tuo cuore vi riflette.

Dio mirasti abbastanza… Le paterne
pupille or volgi a consolar l’edace
furia del tempo e il diuturno errore

          di chi è triste ed implora. Le superne
          speranze addita all’anima, e la pace
          divina tempri l’esule dolore.

                                        Prof. Sac. Fedele



"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".