Peregrinatio Mariae Consolationis a Santa Venere e ad Archi (8 novembre 2016)
E’ stata un’accoglienza calorosa, intrisa di commozione e di speranza, quella che la comunità di Santa Venere, paesino alle pendici dell’Aspromonte, ha riservato alla Madonna della Consolazione, la cui sacra effigie è stata portata nella chiesa parrocchiale, per volere dell’Arcivescovo mons. Giuseppe Fiorini Morosini, in seguito ai gravi atti vandalici perpetrati ai danni dell’asilo comunale del piccolo centro, appena ultimato dopo lunghi lavori di ristrutturazione. E sono stati proprio i bambini, ad attendere, nonostante il freddo pungente, il 8 novembre u.s., alle ore 15.30, la Madre celeste, accompagnata dallo stesso Pastore dell’Arcidiocesi, dal Vicario Generale don Gianni Polimeni, da una rappresentanza dei Portatori della Vara, dal Clero e dalle Istituzioni.



I fedeli, che gremivano il sacro Tempio, hanno salutato con visibile commozione ed entusiasmo applaudente e con canti il venerato Quadro, mentre i fanciulli processionalmente si portavano verso l’altare per omaggiarla con piccoli mazzi di fiori e cartelloni colorati, segni di grande devozione e venerazione per una Madre così cara al cuore.

Intensa e corale la preghiera del Santo Rosario, intervallata dalle meditazioni dell’Arcivescovo durante le quali ha espresso il proprio sdegno verso chi, con questo gesto, inaspettato e riprovevole nei confronti di una comunità, già duramente provata dalla carenza di infrastrutture e difficilmente raggiungibile a causa di una strada dissestata e tortuosa, ha colpito i bambini, togliendo loro la possibilità di frequentare la scuola materna, luogo di aggregazione e di formazione. Mons. Morosini ha più volte sottolineato l’importanza di incoraggiare ed educare i più piccoli alla cultura della legalità e al rispetto del bene comune in modo che crescendo non incappino anche loro in situazioni spiacevoli.

Dopo la preghiera la parola è passata al Sindaco il quale ha evidenziato l’importanza storica di questa Peregrinatio, chiedendo alla comunità di Santa Venere di prendere posizione attivamente rispetto ai gesti vigliacchi di chi preferisce rimanere nell’ombra e che vorrebbe, magari, che questo paese rimanesse indietro. Da parte delle istituzioni la promessa di rimettere in funzione l’asilo danneggiato in modo da poterne fruire al più presto.

Cinque gli episodi vandalici in quest’ultimo periodo nel reggino, tutti pensati e messi in opera contro le strutture per l’infanzia. Ed è stato proprio in seguito ad un altro atto barbarico verso un asilo nido del quartiere di Archi che l’Arcivescovo ha deciso di portare, nello stesso giorno, alle 18,30 la Sacra Effigie anche nella chiesa di "S. Stefano di Nicea".

Ad accoglierla un numero impressionante di popolo, tra i quali tanti bambini, a significazione di un profondo sentimento di amore e di gratitudine filiale verso una Mamma così premurosa e affabile. Anche in questo luogo sacro, autorevole e severo il monito del Presule reggino, esortando i presenti e, virtualmente, anche gli assenti a reagire, fermamente, con una rinnovata coscienza cristiana e civile a questi gravi atti intimidatori, sottolineando che non si può costruire la propria felicità togliendo all’altro e distruggendo, con egoismo e sopraffazione, la propria libertà. Da qui l’esortazione vibrante ai genitori ad educare i propri figli al rispetto del prossimo e ha sottolineato l’importanza di crescere con questa mentalità. "Reagire, un verbo che dobbiamo portarci a casa" ha ripetuto più volte Mons. Morosini.

Anche ad Archi erano presenti il Sindaco e alcuni assessori presenti, i quali hanno espresso la ferma volontà di ricostruire e di reagire, nel più nobile rispetto della legalità, alle intimidazioni con coraggio e determinazione.

Anche il Cenacolo "Maria Consolatrice", rispondendo all’invito che il Vescovo e il suo Vicario hanno fatto attraverso i mezzi di comunicazione a tutta la cittadinanza, ha inteso manifestare la propria solidarietà, partecipando ai momenti di preghiera, facendo sua la chiara e dura condanna verso ogni atto violento e criminale e promuovendo la cultura della civiltà dell’amore nel rispetto delle persone e delle leggi (a cura del Cenacolo, servizio fotografico di Orsola Toscano).