1° Sabato: La Vergine degli angeli (02 agosto 2014)
 
La Vergine degli angeli ci porta subito alla chiesetta della Porziuncola: il luogo sul quale Francesco d’Assisi ha implorato la singolare predilezione divina perché divenisse la Tenda del perdono e della misericordia. Lei ci tiene con amorevole affabilità sotto il suo manto, chiedendo al Figlio che ci usi misericordia e ci faccia brillare della luce evangelica.

E’ evidente che per godere di questa benevolenza divina, è vitale accogliere e incarnare l’insegnamento del Signore Gesù, che ci ha trasmesso attraverso il Vangelo e, miratamente, la preghiera del Padre nostro: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo i nostri debitori". Non possiamo ottenere, infatti, il perdono dei nostri peccati se, invece di accusare i nostri peccati, accusiamo quelli degli altri.

Rimane sempre attuale, pertanto, l’ammonimento che Gesù ha rivolto agli scribi e ai farisei, i quali, colta in fragranza di peccato una donna, l’avevano presentata a Lui, chiedendo cosa pensasse in merito alla legge che decretava la lapidazione: “Chi è senza peccato - di rimando Gesù - scagli la prima pietra contro di lei”. “E ciò perché Gesù - commenta Chiara Lubich - vuole mettere a nudo l’ipocrisia dell’uomo che si fa giudice della sorella peccatrice, senza riconoscersi egli stesso peccatore. Sottolineando così, con le sue parole, la nota sentenza: “Non giudicate per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate, sarete giudicati” (Mt 7,1-2).

Parlando in questo modo, Gesù si rivolge anche a quelle persone che condannano gli altri senza appello, non tenendo conto del pentimento che può sorgere nel cuore del colpevole. E mostra chiaramente qual è il suo comportamento nei confronti di chi fallisce: aver misericordia. Quando quegli uomini si sono allontanati dall’adultera, “sono rimasti in due – dice Agostino, vescovo di Ippona -: la miseria e la misericordia” [Commento al Vangelo di Giovanni 33,5 di Chiara Lubich).

La cosa triste è che noi spesso dimentichiamo i nostri peccati e scagliamo le pietre contro gli altri. Ed è chiaro che così non si va in paradiso, vanificando il desiderio di san Francesco d’Assisi, dopo aver ottenuto da Papa Innocenzo III il dono dell’Indulgenza plenaria della Porziuncola: ““Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”. 


"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".