Epistolario - Tomo I

La raccolta si presenta in alcune parti mutila, ma, tutto sommato, in buono stato di conservazione. Contiene 245 lettere con argomentazione non omogenea,come quella dell’altro tomo, ma varia.
Essa abbraccia la fascia temporale che va dal 1750 al 1765 ed è divisa in cinque serie.
La I serie, che occupa le prime 120 pagine, ci consegna appena dieci lettere delle quaranta originali. Infatti i fogli eliminati si rilevano dal numero 1-4, 31-40, 61-62, 69-118. Manca anche del titolo, che P. Melchiorre da Pobladura ha ricostruito come “Epistole spirituali”.
La II serie ci consegna trentaquattro lettere, che si possono leggere dal foglio 121 al foglio 230, e si intitola “Epistole erudite e dottrinali". Di questa serie i fogli mancanti sono 121-132, 195-210.
La III serie ci consegna cinquantaquattro lettere, che si trovano nelle pagine 231-454, e si soffermano sull’austerità dell’abito cappuccino. Infatti il titolo è: “Epistole concernenti la mutazione dei panni”. Alcune lettere, data la corposità, appaiono come veri e propri trattati. Non si dispone delle lettere riguardanti i fogli 231-232, 276, 453.
La IV serie ci consegna venticinque lettere e trattano del voto della povertà. Infatti il titolo della serie è: “Epistole concernenti la povertà minoritica”. Le considerazioni, che occupano i fogli 455-544, sono particolarmente coinvolgenti per la profondità e la passione con cui sono espresse. Manca all’appello solo il foglio 456.
La V serie, infine, ci consegna novantadue lettere e racconta la storia dei convento di ritiro di Terranova, così come è nata e si è evoluta, dal 19 ottobre 1762 al 14 luglio, con le speranze, difficoltà e le consolazioni umane e spirituali. Parte di queste lettere sono contenute anche nella parte iniziale dell’Epistolario del Tomo secondo. Il titolo della serie è: “Epistole concernenti il convento di Ritiro”.
Lo stile è gradevole, i contenuti non sempre omogenei ma costantemente appassionanti, innovativi e di pregnante carisma spirituale e profetico. Essi non avevano altro scopo che quello di promuovere il bene, con coraggio ed insieme umiltà, avulso da ogni tensione alla popolarità. Tante è vero che al foglio 10 padre Gesualdo scrive una “Protesta”, il cui testo è: “Se per sorte le qui raccolte epistole non mi darà vita il Signore di risecarne porzione e bruciarle, fate voi, lettori, questa carità, avendone io fatta tal raccolta per mio uso, risoluto pria di morir di lasciar quelle sole che sarà gloria di Dio il lasciarle, come certe lettere di superiori o uomini dotti etc.
Inoltre io non intendo approvare quanto in dette lettere si dice, ma averle riferite, o sia registrate, lasciando ad ogni proposizione il peso che ha, perché no’ ho posto mano a correggerle, o criticarle”
.

A cura di P. Giuseppe Sinopoli

Scarica adesso Epistolario ff. 000-020
Scarica adesso Epistolario ff. 021-040
Scarica adesso Epistolario ff. 041-060
Scarica adesso Epistolario ff. 061-080
Scarica adesso Epistolario ff. 081-100
Scarica adesso Epistolario ff. 101-121
Scarica adesso Epistolario ff. 121-140
Scarica adesso Epistolario ff. 141-160
Scarica adesso Epistolario ff. 161-180
Scarica adesso Epistolario ff. 181-200
Scarica adesso Epistolario ff. 201-220
Scarica adesso Epistolario ff. 221-240
Scarica adesso Epistolario ff. 241-260
Scarica adesso Epistolario ff. 261-280
Scarica adesso Epistolario ff. 281-300
Scarica adesso Epistolario ff. 301-320
Scarica adesso Epistolario ff. 321-340
Scarica adesso Epistolario ff. 341-360
Scarica adesso Epistolario ff. 361-380
Scarica adesso Epistolario ff. 381-400
Scarica adesso Epistolario ff. 401-420
Scarica adesso Epistolario ff. 421-440
Scarica adesso Epistolario ff. 441-460
Scarica adesso Epistolario ff. 461-480
Scarica adesso Epistolario ff. 481-500
Scarica adesso Epistolario ff. 501-520
Scarica adesso Epistolario ff. 521-540
Scarica adesso Epistolario ff. 541-560
Scarica adesso Epistolario ff. 561-575

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".