Epistolario - Tomo II

Il presente Epistolario è contraddistinto col codice n. 8 e consta di 780 fogli, con formato uguale al primo, e cioè cm 19 x 13:
Esso contiene 390 lettere concernenti soprattutto il rinnovamento spirituale e non sono divise, come il Tomo primo, per serie o titoli.
Purtroppo anche questa serie evidenzia ammanco di alcuni fogli, e quindi giunge a noi incompleta. La numerazione dei fogli strappati dallo stesso padre Gesualdo risulta essere la seguente: 107-132, 405-412, 517-518, 595-596 e 740-750.
La ragione di questo ammanco è deducibile dall’”Avvertimento” che lo stesso padre Gesualdo inserisce al foglio 59: “Se per sorte le qui raccolte epistole, non mi darà tempo nostro Signore per bruciarle, o almeno risecarne una gran porzione, si priega chiunque s’imbatterà in esse, di farne egli tal carità, avendole io raccolte per mio necessario uso; poiché bisognandomi sovente di quelle servirmi secondo le varie occorrenze, o per le date o per altre notizie, ad evitare la confusione e l’imbarazzo, ho dovuto qui ordinarle, per averle pronte, risoluto pria di morire, se come dissi nostro Signore il permetterà, di bruciarle, lasciando solamente quelle che sarà gloria di Dio il lasciarle, come sono certe lettere dei superiori concernenti il Ritiro, o d’altri uomini dotti concernenti la regolare osservanza (benché di queste conservansi gli originali) o finalmente altre consimili che potessero giovare”.
Come si può constatare, la sollecitudine dell’uomo di Dio non era quella di far bella mostra della sua azione diaconale, come espressione dell’eccezionale valore talentuoso, di cui era stato beneficiato dal Signore, ma solo quella di operare per la gloria di Dio ed il bene dei confratelli e delle anime. Sapeva benissimo, infatti, che egli era e doveva rimanere un umile e discreto strumento nelle mani della provvidenza divina. E così è stato fino alla fine della sua giornata terrena, lasciando ai posteri questa preziosa eredità, ancora quasi a tutti sconosciuta.

A cura di P. Giuseppe Sinopoli


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"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".