O nostra Madre amatissima

O Vergine Maria,
la sofferenza segna i miei palpiti di vita,
mentre i passi si annidano nelle orme
del tuo figlio Gesù, che nella croce
ci svela la tenerezza della misericordia
del Padre e lo splendore della santità
dello Spirito Santo.
Lui ci chiede di seguirlo ogni giorno
con la nostra croce sulle spalle.
E’ la croce della quotidianità
che vogliamo abbracciare con amore
cogliendo nei tuoi occhi, o Maria,
consolazione e rinnovate energie,
specie quando i dolori, come spine
di un roveto selvaggio,
si conficcano nella nostra carne,
sfilacciando piano piano l’arcobaleno
della speranza.
Non permettere, o nostra Madre amatissima,
che la pena e l’amara solitudine
diventino preda dell’orgoglio, facendoci
perdere le orme di Gesù
e il tuo sguardo amoroso rigenerante;
non permettere che il cuore si lasci nuovamente
sedurre dal canto delle sirene mondane,
sbarre di schiavitù e flebo d’illusioni,
che danzano davanti ai nostri occhi
come bolle di sapone.
Chiedi al tuo Figlio che ci riprenda
fra le sue braccia e ci accompagni
per un tratto di strada, fino a quando
possiamo riprendere il cammino da soli,
calcando le sue orme di liberazione
e di risurrezione.

Fra Giuseppe Sinopoli
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".