23/02/2009
Quaresima 2009: Messaggio dell’Arcivescovo


A tutti i fedeli della Diocesi

Carissimi fratelli e sorelle,
                                      si avvicina ormai il tempo forte dell’Anno Liturgico che viene chiamato Quaresima, poiché dura quaranta giorni durante i quali siamo chiamati a fare un cammino di più intenso allenamento spirituale. Le pratiche penitenziali alle quali la liturgia ci invita a ricorrere sono tradizionalmente: la preghiera, l’elemosina e il digiuno.
Nel suo messaggio per questa Quaresima il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto fermare la sua riflessione in modo particolare sul digiuno.
Da tale messaggio mi pare di poter cogliere,tra le tante cose sulle quali non possiamo fermarci, che il digiuno è un modo per mettere in pratica il comandamento nuovo: amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come se stessi.
A prima vista sembrerebbe non esserci alcun nesso tra il digiuno e il comandamento dell’amore.
Se, però, riflettiamo che il primo digiuno imposto da Dio ad Adamo: “dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare…” (Gen. 2, 16) fu da questi non osservato causando la rottura di amicizia con Dio, allora possiamo dire che l’osservazione del digiuno diventa “un mezzo per riannodare l’amicizia col Signore”.
“Il vero digiuno, dice ancora il Papa, è dunque finalizzato a mangiare il vero cibo, che è fare la volontà del Padre”.
Il digiuno, d’altra parte, “ci aiuta a prendere coscienza della situazione in cui vivono tanti nostri fratelli…”, per cui “scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri, mostriamo concretamente che il prossimo in difficoltà non ci è estraneo”.
La Quaresima così diventa un momento particolare per riavvicinarci a Dio e ai nostri fratelli.
E per questo che la nostra Arcidiocesi, invitando a vivere la Quaresima di carità, sollecita i fedeli a voler mettere a disposizione dei fratelli bisognosi quanto il digiuno ha permesso di risparmiare.
Useremo la raccolta per queste tre finalità:
    1.  aiutare i fratelli di Gaza che, a causa della guerra, si trovano in estrema indigenza; 
    2.  aiutare i centri di ascolto della nostra Arcidiocesi;
    3.  contribuire alla raccolta di fondi proposta dalla Conferenza Episcopale Italiana per venire
         incontro a tutte quelle situazioni di grave disagio in cui si trovano, e ancora più
         si troveranno, tante famiglie italiane per la perdita del lavoro a causa dell’attuale crisi
         economica che ha colpito anche il nostro Paese.
Con questa disponibilità entriamo nel clima penitenziale della Quaresima.
“Ci accompagni, concludo con le parole del Papa, la Beata Vergine Maria, Causa nostrae laetitiae, e ci sostenga nello sforzo di liberare il nostro cuore dalla schiavitù del peccato per renderlo sempre più tabernacolo vivente di Dio”.
A tutti voi invio di cuore la mia Pastorale benedizione.
Reggio Calabria, 17 febbraio 2009
+ Vittorio Mondello
Arcivescovo Metropolita
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".