Quaresima 2010: Messaggio dell’Arcivescovo



A tutti i fedeli della Diocesi



Carissimi,

                     iniziamo oggi, Mercoledì delle ceneri, il cammino quaresimale che ci condurrà alla Santa Pasqua.

                    Ogni anno, per l’occasione, ho inviato una lettera all’Arcidiocesi.

                    Quest’anno ho ritenuto opportuno preparare un Messaggio, che sarà diffuso la IV Domenica di Quaresima, per invitarVi a vivere in modo rinnovato questo fondamentale e primario mistero di salvezza e nello stesso tempo a prepararVi alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre p.v.

                   Mi limito ora ad augurarVi un buon cammino quaresimale incentrato sulla preghiera, la penitenza e la testimonianza di fraterno amore verso quanti si trovano in difficoltà spirituali ed economiche.

                   Mentre voglio ringraziarVi per le generose offerte raccolte in favore dei fratelli terremotati di Haiti, che hanno superato i 60.000,00 euro, Vi invito a vivere questa Quaresima di Carità ricordando che quanto raccoglieremo il Giovedì Santo sarà devoluto in parte ancora per gli abitanti di Haiti ed in parte per le Case di accoglienza della nostra Arcidiocesi.

                   A tutti Voi la mia paterna benedizione.

                   Reggio Calabria 17/2/2010


+ Vittorio Mondello
Arcivescovo Metropolita
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".