Precetto Natalizio dei Portatori della Vara "Madonna della Consolazione" nella Parrocchia - Santuario di Modena (19 dicembre 2015)

Come Maria 
È stato il Santuario della Madonna di Modena, ai primi Vespri della Quarta domenica d’Avvento, ad ospitare il Precetto natalizio dei Portatori della Vara della Madonna della Consolazione.

A presiedere il Divino Sacrificio è stato padre Giuseppe Sinopoli, che attualmente vive la missione sacerdotale presso la Chiesa del Monte dei Morti e della Misericordia in Catanzaro ma che nel cuore del popolo reggino, gioiosamente servito per lungo tempo come parroco della Basilica Santuario dell’Eremo e padre Guardiano dell’omonimo Convento Cappuccino, ha lasciato ricordi spiritualmente forti, umanamente indimenticabili.

A concelebrare don Gianni Licastro, parroco di Modena nonché assistente spirituale dell’Associazione Portatori della Vara.

All’omelia, Padre Giuseppe, ha esortato i fedeli e in modo particolare i Portatori a vivere questo tempo straordinario di grazia, lasciandosi abbracciare dal Padre che è nei cieli che ha rivelato il volto della sua infinita Misericordia in Gesù, che attendiamo di contemplare nel mistero del Natale ormai vicino. Madre di Gesù è Colei che qui a Reggio veneriamo sotto il titolo della Consolazione. Lei Madre della Consolazione e Madre di Misericordia.

Il Papa aprendo la Porta Santa della Misericordia in San Pietro l’8 dicembre ha testualmente detto: “Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. E’ Lui che ci cerca! E’ Lui che ci viene incontro! Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia (cfr Agostino, De praedestinatione sanctorum 12, 24)! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”.

Rivolgendosi, poi ai portatori, il padre Sinopoli ha richiamato il privilegio di questa singolare chiamata, e cioè “Portare Maria” non solo nelle processioni, ma anche
nella quotidianità esistenziale avendo nel cuore, nei gesti e nelle parole lo spirito e la tenerezza della Consolatrice. D’altronde come si fa a essere Portatori ed a fregiarsi di tale privilegio se poi non imitiamo Maria nell’ascolto della Parola del figlio Gesù, nel custodire, vivere e testimoniare la Parola ascoltata nella generosa carità, nel partecipare alla santa Eucaristia e nella recita giornaliera del Rosario?

E’ questo un anelito spirituale-mariano che deve caratterizzare la nostra vocazione di Portatori e trasformarsi in concreti amorosi gesti d’attenzione, conforto e sostegno, verso ogni creatura umana, specialmente quella più bisognosa e sofferente. Come vorremmo che Maria fosse con noi e con quanti custodiamo nel cuore.

Al termine della concelebrazione Eucaristica, animata dal Cenacolo “Maria Consolatrice”, è stata recitata la Preghiera del Portatore e subito dopo ci siamo recati, assieme ai convenuti, nel salone per i tradizionali auguri e per un abbraccio nel segno dell’amicizia fraterna, simbolo di quell’impegno comune a farsi convintamente dono d’amore evangelico.
                                                                                                                Antonio Marino


(Servizio fotografico: Orsola Toscano)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".