Mons. Morosini: Un Sinodo dei giovani (2014)
                                                      
                                       Mons. Giuseppe Fiorini Morosini
                                Arcivescovo Metropolita di Reggio Cal.-Bova

Prot. 1/V/2014

                                                                                  Reggio Calabria, 1 gennaio 2014

Carissimi,

       A tutti gli auguri di felice anno nuovo.
       Dopo la positiva accoglienza della mia proposta di celebrare entro l’autunno del prossimo anno unSinodo dei giovani. Ritengo sia auspicio di speranza per la nostra Chiesa scrivere la prima lettera del 2014 sul tema del Sinodo dei giovani.
       Vi ringrazio affettuosamente della positiva accoglienza della proposta; ma ora è necessario mettersi al lavoro perché i tempi non sono proprio lunghi, anzi sono ormai stretti.
       Ecco perché indico la prima riunione di preparazione al Sinodo, da celebrarsi nella sala “Mons. Ferro” il prossimo 7 gennaio alle ore 19.30.
       Questi gli invitati al primo incontro:

       - Vescovo
       - Vicario Generale
       - Vicari foranei
       - Delegato Ufficio comunicazioni.
       - Consulta allargata di pastorale giovanile, con sacerdote Delegato.
       - Sacerdoti assistenti di gruppi giovanili e di movimenti che hanno gruppi giovanili
       - Presidenti e delegati giovanili dei gruppi e movimenti giovanili (AC, Scout, ecc.)
       - 2 giovani (17/30 anni) rappresentanti dei gruppi e movimenti giovanili (AC, Scout, PSG, CSI ecc.)
       - 1 giovane (17/30 anni) per ogni gruppo giovanile parrocchiale, non aderenti a movimenti o gruppi giovanili.
       - 1 seminarista

       Vi indico brevemente l’ordine del giorno, perché si possa arrivare preparati all’incontro.

I - Premessa
       So che esistono diversi motivi che potrebbero indurci a procrastinare i tempi di preparazione. Ritengo, però, che debbano essere superati considerando l’obiettivo che ci prefiggiamo.
a. Certamente esso non consiste nella raccolta e nell’elaborazione di dati scientifici sulla condizione giovanile in generale e in particolare su quella calabrese. Esistono ormai molti studi. Il recente Rapporto Giovani 2013 (La
condizione giovanile in Italia
, curato dall’Istituto Toniolo) ci offre una lettura chiara della condizione giovanile in riferimento ad alcune problematiche, che  noi vogliamo assumere per la celebrazione del nostro Sinodo.
b. Il nostro intento è quello di rendere i nostri giovani protagonisti della loro vita, ipotizzando il loro futuro. Li vogliamo portare, pertanto, a riflettere su alcuni temi di capitale importanza, e a condividere tra loro la loro riflessione.
c. Vogliamo spingerli ad immaginare il loro futuro in una prospettiva di speranza, sperando che gli adulti li ascoltino.
d. Il Sinodo è aperto a tutti i giovani, anche a quelli che non appartengono i nostri gruppi. Saranno i giovani stessi a farsi latori dell’invito verso i loro amici e colleghi.
e. Il prossimo appuntamento elettorale è la condizione favorevole per dare un significato immediato al loro protagonismo e alle loro speranze.
f. Racchiudere il Sinodo in un anno di tempo, significa consentire ai giovani di iniziare e chiudere l’esperienza.
g. Non abbiamo l’ardire di giungere a dati certi e tesi scientifiche sull’argomento, ma solo di conoscere cosa i giovani pensano su alcuni temi e che cosa suggeriscono per il loro futuro.
h. E’ necessario, però, che si lavori seriamente, rispettando le scadenze prefissate, anche se bisognerà rinunciare a qualcosa dei propri programmi sia parrocchiali che di movimenti. Parroci e Vicari Foranei prendano a cuore questo
lavoro.

II – Ordine del giorno
In questa prima riunione dobbiamo far partire tutta l’organizzazione, ponendo nelle mani dei giovani (18-30 anni) il Sinodo stesso.
* Dobbiamo, pertanto, suggerire al Vescovo alcuni giovani che costituiscano la presidenza del Sinodo ed altri la Segreteria.
* Bisogna scegliere i temi, che costituiranno l’oggetto di riflessione della fase preparatoria e celebrativa del Sinodo.
* Bisogna ipotizzare la metodologia del lavoro preparatorio e fissare le scadenze di esso.
* Bisogna stabilire almeno tre assemblee presinodali, durante le quali si mettono assieme le riflessioni per arrivare alla formulazione di un proposta di riflessione da discutere in Assemblea Sinodale.
Per potere svolgere rapidamente il lavoro di questa prima riunione, vi comunico quello che io ho pensato sui singoli punti, senza per questo vincolare la vostra libertà di proporre e di scegliere anche diversamente. La mia è solo una proposta sulla quale riflettere onde arrivare alla riunione di giorno 7 ben preparati.

1. Consiglio di presidenza e segreteria
Rimandando ad altro incontro le modalità di partecipazione alla fase celebrativa, è bene individuare preferibilmente presidenza e segreteria tra i partecipanti a questo primo incontro. Perciò gli invitati ad esso siano giovani (18-30
anni) ben qualificati e disponibili a lavorare con impegno. Il Vescovo potrà aggiungere qualche altro giovane, sempre tra i 18-30 anni.

2. Temi del Sinodo
Tenendo conto del poco tempo a disposizione e del Rapporto giovani 2013, già sopra citato, propongo tre aree tematiche come oggetto del lavoro presi nodale e del dibattito Sinodale:
* Famiglia.
* Partecipazione e cittadinanza (scuola, università, politica, lavoro).
* Valori e fede.

3. Metodologia di lavoro
* Su ogni tema bisognerà riflettere tenendo conto della collaudata triade: Vedere (presa di coscienza attuale),Giudicare (verso dove vogliamo andare?), Agire (proposte e impegni concreti).
* Ogni realtà giovanile (associazioni, movimenti, parrocchie) rifletta come crede, seguendo metodologia propria per l’approccio al tema. La segreteria potrà offrire degli spunti (non questionario vero e proprio) secondo gi
interrogativi che possono già sorgere in questa assemblea, oppure dalla riflessione del Consiglio di presidenza coadiuvato nella formulazione da esperti messi accanto dal Vescovo). E’ consigliabile che in ogni parrocchia i diversi
gruppi giovanili (se ne esistono diversi) lavori assieme per imparare anche a dialogare e a pensare assieme.
* Nella data stabilita dal Consiglio di presidenza, ci sarà l’incontro generale a livello di Vicaria, promosso dal rappresentante di pastorale giovanile inviato alla Consulta e dal Sacerdote Vicario. Il Consiglio di presidenza, se vuole,
invierà a partecipare uno dei suoi membri. Da questo incontro-discussione dovrà scaturire una sintesi, che sarà fatta da uno dei partecipanti e da un giovane incaricato dal Vescovo per una certa omogeneità formale del lavoro. La
sintesi verrà inviata al Consiglio di presidenza, che prepara una relazione per l’Assemblea presi nodale.
* Dopo il lavoro su ogni area tematica ci sarà l’Assemblea presinodale e un momento di preghiera generale. Da questa Assemblea dovrà scaturire il documento da portare alla celebrazione del Sinodo.

Il Signore voglia benedire ogni nostro sforzo.

Buon anno a tutti e arrivederci a giorno a 7.
 

                                                                                              + p. Giuseppe

                                                             
                                           Mons. Giuseppe Fiorini Morosini
                                    Arcivescovo Metropolita di Reggio Cal.-Bova

Prot. 2/V/2014

                                                                                  Reggio Calabria, 1 gennaio 2014

Carissimi sacerdoti,

       Anzitutto buon Anno Nuovo, nella gioia del Natale.
       Vi raggiungo per condividere assieme a voi ciò che ho pensato per dare il via alla preparazione del Sinodo dei Giovani.
       Come ricorderete, tra i tanti "spunti programmatici" consegnati alla Diocesi nella mia prima omelia, in occasione dell’inizio del mio ministero pastorale in mezzo a voi,  ce n’erano due che mi
stanno particolarmente a cuore:
rivitalizzare la speranza della nostra gente, della nostra città, della nostra chiesa diocesana;
consegnare un forte messaggio ai giovani perché ritornino a sognare un futuro da protagonisti nella chiesa e nella società civile, ad ogni livello.
       In questi mesi, girando in lungo ed in largo per la Diocesi, assieme alle tantissime belle realtà viste, ho sentito anche l’urgenza di rimettere a fuoco la responsabilità di ripartire dalla speranza, e...di farlo proprio attraverso i giovani, che sto scoprendo, ogni giorno di più, interlocutori validi, capaci e generosi.
       Speranza e futuro: queste parole hanno, dunque, sempre di più abitato la mia mente ed il mio cuore, e così  è nata l’idea del Sinodo! Anche per questo, presentando l’iniziativa ai giovani, il 21 dicembre scorso, ho consegnato loro, come slogan del Sinodo, Fede è speranza: il futuro che noi vogliamo.
       So bene che, legittimamente, qualcuno potrà pensare: ma non si poteva aspettare ancora un poco, prima di lanciare questa iniziativa? Quanto tempo ci porterà via questo Sinodo? Nel frattempo, dovremo congelare le nostre iniziative pastorali ordinarie, i percorsi delle associazioni, dei gruppi o dei movimenti?
       Rispondo, sia pur brevemente, rimandando ad altra occasione ulteriori confronti e chiarimenti.
* Attendere è sempre cosa saggia, ma iniziare, comunque, a mettersi in cammino, umilmente, celermente e seriamente non lo è da meno, e, quando si parla di speranza o di giovani, l’attesa prudente è,
certamente, un valore, ma l’attendismo quietista, penso di no. I giovani, poi, cambiano sempre, e aspettare il domani può significare perdere l’oggi.
* Trattandosi di un Sinodo DEI Giovani (e non sui o per i giovani) non ritengo produttivo impegnare quanti coinvolgeremo (badate bene: i destinatari saranno solo gli appartenenti alla fascia di
età che va dai 18 ai 30 anni!
) per più di un anno complessivo: i giovani non amano troppo le nostre lungaggini e le chiacchiere!
* Un Sinodo non stravolge mai la pastorale ordinaria, ma rilancia una fondamentale modalità operativa, ma mette a fuoco alcuni snodi tematici ed operativi  (i quali debbono e possono essere
armonicamente integrati con i percorsi ordinari
 elaborati dalle nostre realtà parrocchiali, compresi quelli delle associazioni e dei movimenti). Sinodo significa...ricominciare a camminare insieme, e,
forse, questo senso di unità e di comunione deve essere recuperato.

Che cosa vi chiedo?
       Miei cari, so bene, per lunga esperienza, che, se un’iniziativa del Vescovo è compresa e condivisa dal suo clero, ha ottime chances di poter essere realizzata! Con il Sinodo dei Giovani voglio
proporvi di crederecon coraggio e fiducia a questa avventura dello e con lo Spirito, di crederci, assieme a me ed ai giovani che, via via, sto consultando, e sono entusiasti al di sopra di ogni altra
aspettativa. Quindi, crediamoci, ed affidiamoci!
       Non so come andrà a finire ma, se saremo riusciti a lavorare insieme (soprattutto noi preti, superando inutili e stancanti personalismi) e dando immagine di unità ai nostri giovani, dei quali
desidero fortemente che tutti noi adulti, a cominciare  da me Vescovo, ci si metta in ascolto ed al fianco, lasciando loro un sano e necessario spazio da protagonisti. Se raggiungeremo questo obiettivo,
il Sinodo avrà già raggiunto un grande risultato. Dunque, lo ribadisco: crediamoci senza bloccarci dinanzi ai problemi o difficoltà, e scommettiamoci, lavorando, tutti, e insieme!
       Responsabilizzate da subito tutte le "forze giovanili" della vostra parrocchia ed individuate, assieme ai responsabili di gruppi, movimenti ed associazioni alcuni elementi più "sensibili" e
competenti
 che vi aiutino a far passare nelle vostre parrocchie i temi e le discussioni che il percorso sinodale, via via proporrà.
       Il prossimo 7 gennaio riunirò una Commissione che avrà il compito di far partire la macchina dei lavori sinodali e di coordinare, sotto la mia supervisione, lo svolgimento di essi. Dopo questo
incontro potrò essere più preciso. Avete annessa la lettera di convocazione che vi invito a far pervenire agi interessati, non avendo io  l’inditizzo di posta elettronica di tutti i gruppi e movimenti.
       Già da adesso, però, posso indicarvi alcune modalità operative, che troverete nella lettera di convocazione e che vi inoltro per conoscenza.
       Per ogni tema (sono in tutto tre grandi temi) c’è:
una fase parrocchiale: Per questa fase vi invito a fare in modo che i giovani della parrocchia si incontrino tra di loro per discutere sui temi che vengono loro proposti, secondo la specificità del
vostro territorio. Si tratterà di riflettere, discutere, tematizzare, proporre, avendo cura di raggiungere quanti più giovani possibile, anche non frequentanti, non credenti o diversamente credenti.
Una fase vicariale, affidata alla animazione dei vicari zonali, i quali dovranno mettersi accanto a due o tre giovani motivati, competenti e sensibili, con l’obiettivo di avere una prima condivisione
allargata tra i giovani per giungere ad una sintetica relazione-provocazione a nome di tutta la vicaria.
Una fase assembleare presinodale di tutti i giovani. In questa fase, che sarò io stesso a guidare, coadiuvato dal gruppo di lavoro che nominerò, si porterà in plenaria i lavori delle zone vicariali e
si elaboreranno alcune propositiones, da discutere ed approvare, poi, nella settimana finale, 
quella della celebrazione vera e propria del Sinodo, collocabile, immagino, nell’autunno del prossimo
anno.
       Al termine di questa terza fase mi piacerebbe fermarmi un po’ a pregare, con i giovani e con voi, prima di riprendere i lavori sul tema successivo.
       D. Mimmo Cartella, delegato per la pastorale giovanile, terrà i contatti con tutti voi, perché il lavoro proceda spedito. Invito anche lui a far perverire a tutti i membri della Consulta allargata la
lettera di convocazione.
       Il Signore voglia benedire i nostri sforzi pastorali. Buon anno nuovo.

                                                                                                                                       + p. Giuseppe
                                                                                                                                     Vostro Vescovo





"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".