La nascita

La Calabria, incantevole lembo di terra
del sud Italia,circondato da due mari,
vanta gloriose pagine di storia
scritte da uomini e donne che si distinsero
per ingegno, cultura e santità.

Fra essi si segnala per il grande spessore culturale,
per l’attaccamento all’autentica vita religiosa,
per lo zelo pastorale
e per la profonda umiltà il cappuccino
padre Gesualdo Malacrinò.

Egli nasce a Nasiti, piccolo centro rurale e collinare
della provincia di Reggio Calabria,
il 18 ottobre 1725 da Francesco e Saveria Melissari.

Due giorni dopo riceve il sacramento del Battesimo 
nella chiesa parrocchiale di San Nicolò del Pozzo
o dei Bianchi e gli s’impongono i nomi
di Giuseppe, Marco, Antonio, Luca.


(Foto di Giuseppe Sinopoli, a sinistra: Il suggestivo viale che porta alla chiesa; a destra: una pietra dell’antica chiesa, frequentata da p. Gesualdo)
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".