Solenne Veglia Pasquale: "Cristo è risorto! Alleluja!" (2011)


Veglia pasquale
(a cura di fra Ippolito Fortino)

Liturgia della luce


Monizione introduttiva.
Quando la luna è piena, la domenica dopo il plenilunio di primavera i cristiani celebrano la Pasqua, che è sorgente e motivo di tutta la loro gioia e speranza: Cristo Gesù è morto ed è risorto e ci ha liberati dal peccato e dalla morte. In questa Santa Notte la Chiesa si illumina per lo splendore di Cristo Risorto: è la Notte che non conosce tenebre, è il Giorno del Signore, la Domenica che dà origine a tutte le altre domeniche.

La Veglia si svolge in quattro momenti: la Liturgia della Luce, in cui al fuoco nuovo accenderemo il cero simbolo di Cristo Risorto. Alla sua luce accenderemo i nostri ceri a ricordo del Battesimo in cui noi pure siamo risorti con Cristo. Al nostro ingresso, la chiesa rimasta al buio sarà illuminata dalla luce di Cristo e nostra; la chiesa, rimasta in silenzio in questi giorni di Passione, sarà riempita dal canto festoso dell’Annuncio pasquale.

Poi nella Liturgia della Parola ascolteremo la lunga lettura della Sacra Scrittura che, come un meraviglioso narrare, ci racconta della storia della salvezza, in cui le nostre piccole vite sono state innestate. Al termine esploderà il canto dell’Alleluia, che abbiamo coltivato nel cuore per tutta la Quaresima.

Dopo ciò, nella Liturgia battesimale, sarà benedetta l’acqua lustrale, con cui saremo aspersi rinnovando le promesse del nostro Battesimo; in molti luoghi in questa notte sono battezzati i Catecumeni, i nuovi figli della Chiesa; nella nostra chiesa saranno battezzati al mattino.

Il culmine della Veglia è la Liturgia eucaristica, che celebreremo dopo due giorni di “digiuno”: nel pane e nel vino offerti e restituiti a noi nella Comunione, Cristo ci assimila a sé e noi, avvolti nella sua luce, siamo come vivi tornati finalmente dai morti.

Liturgia della Parola
Monizione alle letture. Disponiamoci all’ascolto meravigliato e orante delle opere di Dio, compiute per noi dalla Creazione fino alla ri-creazione del mondo nel suo Figlio risorto. Intercaliamo le letture con il canto suggerito dalla schola cantorum.

I lettura
. Il primo capitolo della Genesi racconta la creazione dell’uomo e della donna: fin dal loro primo respiro sono sotto lo sguardo di benevolenza di Dio più di tutto il resto del creato. Nel Battesimo siamo ri-creati e posti per sempre sotto la benedizione di Dio.

II lettura
. Con Abramo inizia la storia dell’alleanza. Il Dio rivelato dalla Bibbia non chiede sacrifici umani, ma chiede obbedienza e fiducia: Abramo è il nostro padre nella fede, perché è l’immagine perfetta dell’uomo di fede. Il Battesimo ci ha abilitati a rispondere a Dio con la stessa fede di Abramo.

III lettura
. La lettura dal libro dell’Esodo racconta la liberazione d’Israele, il passaggio del Mar Rosso, il canto della libertà ormai ricevuta in dono dal braccio potente di Dio. Nel Battesimo anche noi siamo portati dalla schiavitù alla vera libertà dei figli di Dio.

IV lettura
. Isaia ci rivela che l’alleanza con cui Dio si lega a noi non è altro che una storia d’amore: non dobbiamo temere, dunque, poiché Dio ci ama come uno sposo, non ci tradirà e non ci ripudierà mai. Il Battesimo ha sancito per l’eternità questo legame unico.

V lettura
. La Parola di Dio non è come un sacco vuoto che cade su se stesso, ma è stabile ed efficace: questo è l’altro messaggio di Isaia che ascoltiamo stanotte. Cerchiamo, dunque, questa Parola, che nutre più del pane e ci tiene in vita. Nel Battesimo Dio ci ha detto una parola che non si rimangerà, ci ha fatto una promessa che manterrà in eterno. 

VI lettura
. Il profeta Baruc ci consegna una meravigliosa beatitudine: “Beati siamo noi, perché conosciamo ciò che è gradito a Dio!”. La Parola di Dio è un dono immenso, nel Battesimo ci ha fatti rinascere e ci ha aperto l’orecchio perché possiamo ascoltare come discepoli.

VII lettura
. Ezechiele riceve da Dio una delle promesse più grandi dell’Antico Testamento: quella del cuore nuovo, dello Spirito di Dio che vuole abitare in noi. Questo “divino trapianto” è l’opera grande che il Signore compie in noi nel Battesimo.

Dopo quest’ultima lettura dell’Antico Testamento ritorneranno ad ardere le candele dell’altare e s’intonerà solennemente il Gloria a Dio.

Epistola
/Salmo alleluiatico/Vangelo. Siamo giunti, passo dopo passo, al tornante decisivo della storia della salvezza: l’Antico Testamento si apre al Nuovo, le figure e le promesse si compiono in Gesù Cristo, che muore e risorge, e nel Battesimo, che ci fa morire e risorgere con Lui. La storia è ricapitolata, è la nuova creazione! Ora la gioia è piena!

Liturgia dell’acqua
Monizione. Inizia ora la Liturgia battesimale. Ciò che avviene è un evento che riguarda la terra e il cielo, perciò invochiamo i Santi, che celebrano con noi questa Notte gloriosa e ci sostengono nel rinnovare le promesse del nostro Battesimo. Benediremo poi il Fonte battesimale e faremo grata e impegnata memoria del nostro Battesimo. Accendiamo i ceri e teniamoli in mano, come segni della nostra attesa vigilante del Signore, che sempre ritorna vittorioso nella nostra vita.

Liturgia eucaristica
Monizione. La celebrazione dell’Eucaristia è l’ultima parte della Veglia. Siamo al culmine di questa Notte Santa, pregustazione della Pasqua eterna: ci sazieremo dei divini misteri e saremo rinnovati da essi. Fare la Comunione durante questa Veglia, con la coscienza purificata, è veramente “fare Pasqua”! Incontrare il Signore e unirci a Lui, questo riempie di speranza la nostra vita, ci trasforma e ci rende felici!

 

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                                                      "Cristo è risorto! Alleluja!"

"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".