La Settimana santa (2013)
 
Il mistero della Passione-Morte e Risurrezione di Gesù si propone alla sensibilità di noi cristiani come il “cuore” della nostra fede. Gesù, portandoci con lui nel deserto quaresimale, ci ha insegnato il valore della sofferenza, che culmina nel dono della vita sulla croce e ci offre così la grazia evangelica di “trarre” energie gioiose e gratificanti nell’impatto con i sempre più graffianti disagi che quotidianamente la vita ci riserva.

Con la Domenica delle Palme si apre la grande settimana dell’anno liturgico e si conclude con la Pasqua di resurrezione. E’ questo il giorno in cui Gesù fa il suo ingresso a Gerusalemme e viene accolto festosamente dalla gente con rami di ulivo e di palma in mano e stendendo i loro mantelli lungo la strada e acclamando a gran voce: “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”.

Il Giovedì santo si fa “memoria dell’ultima cena di Cristo con i suoi discepoli, prologo del Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, la Chiesa è invitata a cogliere con animo stupito la sua origine nel dono nuziale che Cristo fa di sé. Nelle ore della passione egli si consegna al Padre e consegnandosi negli elementi conviviali del pane e del vino celebra le nozze d’amore con gli uomini”(Cei).

Il Venerdì santo il giorno in cui il Salvatore del mondo è appeso alla croce e muore. “La sua morte è la proclamazione della vittoria di Dio sul male e sulla morte come si evince dalla lunga contemplazione di Isaia sulle sofferenze del Servo del Signore che, dopo i dolori e le angosce, «vedrà la luce» (53, 11). Su questa radice così forte si innesta la solenne preghiera universale dove l’assemblea intercede per la salvezza di tutto il mondo associandosi così alla grande intercessione di Cristo morente sulla croce: nessun uomo è solo, ma è unito all’amore di Cristo che ha dato la vita per noi. Ciò che si celebra nella Parola salvifica e nell’intercessione fiduciosa si contempla nella fede attraverso il rito dell’ostensione e dell’adorazione della croce” (Cei).

“Dopo l’attesa silenziosa la Chiesa si appresta a vivere la veglia pasquale, madre di tutte le veglie cristiane. Si celebra nella notte perché Dio ha vegliato per il suo popolo, Cristo ha sconfitto le tenebre della morte e noi vegliamo per vincere il sonno del peccato. Questa non è solamente la notte che celebra la risurrezione del Signore, ma soprattutto è la notte della rinascita, notte di luce e di vita nella quale si celebrano i sacramenti che “fanno” i cristiani: Battesimo, Cresima ed Eucaristia” (Cei).

Che Cristo risorto inondi tutti noi della sua gloria e della sua luce, che si concretizza nella rinascita dall’acqua e dallo Spirito.

                             L’itinerario spirituale della Settimana santa

 
"Tutto l’essere ed operare delle creature ha da andare a Dio: cioè tutto farsi a sua gloria".

"Un albero si secca, se si fa spesso mutar di luogo".

"Una ferita nel corpo ti fa gemere, tante ferite mortali nell’anima non ti pesano. Prega, prega Dio che te le faccia sentire, e se ottieni la grazia, cercherai il medico che ti guarisca, né ti quieterai finché non abbi ricuperato la vita, e la salute".

"Tre generi di vita si possono menare da viventi: viver da bruto, viver da uomo, viver da cristiano.
Il bruto è regolato dai soli sensi, l’uomo dalla ragione, il cristiano dalla fede".

"Temete la calca enorme dei vostri peccati? Maria è impegnata ad impetrarvi l’indulto, e la remissione".

"Si guardi di non giudicar male alcuno, né condannarlo, ma più tosto giudichi e condanni se stesso".